Mangiare non significa semplicemente soddisfare la sensazione fisica della fame. Non si mangia solo per placare il brontolio dello stomaco, ma anche per soddisfare l’appetito e le proprie emozioni.
Vi siete mai chiesti perché quando siete giù di morale, tristi o arrabbiati avvertite una forte sensazione di fame? Dal momento in cui un genitore offre per la prima volta un biscotto o una caramella ad un bambino per consolarlo e accontentarlo, il cibo diventa un veicolo per soddisfare, oltre che il corpo, emozioni e sensazioni.
Molti dietologi hanno compreso che la soluzione per la maggioranza dei problemi delle persone in sovrappeso non consiste semplicemente nel prescrivere una dieta associata all’esercizio fisico; la sola informazione a volte non basta perché le dinamiche che ci portano a sovralimentarci non sono tutte sotto il nostro controllo razionale.
Da dove dovremmo partire quindi per riuscire concretamente a modificare i nostri stili di vita e renderli più salutari? Come riuscire a ridurre il sovrappeso?
Il primo step è capire quali sono i motivi che ci spingono verso il cibo: necessario è distinguere e saper riconoscere le proprie emozioni e i propri stati d’animo per far sì che non siano essi a guidare la nostra fame.
Le domande da porsi sono:
- Mangiate anche quando non avete fame?
- Provate un desiderio irrefrenabile per un alimento in particolare?
- Mangiate in particolar modo quando siete depressi, tristi o in un qualsiasi altro stato d’animo?
Capire le ragioni per le quali sentite il bisogno di mangiare, affrontarle e trovare sistemi pratici per cambiare abitudini aumenterà le vostre possibilità di riuscire a perdere peso.
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Dott.ssa Elisa Santarelli